Tokyo Ghoul Live Action – la recensione
Lo sappiamo, dopo la delusione bruciante del recente live-action di Death Note avete giurato sulla vostra collezione di manga di non vedere mai più un adattamento cinematografico. Ebbene, siamo qui per dirvi che dovete ricredervi: a differenza di Death Note, Tokyo Ghoul non solo è un vero film, ma è anche un bel film.
Per prima cosa, la trama si attiene il più possibile all’originale, riprendendo gli eventi narrati nei primi otto episodi della prima stagione anime. L’azione è incentrata sulle ricerche delle due “colombe” della CCG, l’ispettore Mado e Amon, sulle tracce della signora Fueguchi e della dolce figlioletta Hinami, sospettate (a ragione) di essere due ghoul. I membri dell’Anteiku si prodigano per salvarle, grazie anche all’aiuto dell’ultimo arrivato, Ken Kaneki.
Il grande antagonista della serie, Jason, non è presente, e questo probabilmente dispiacerà ai fan più affezionati: la ricostruzione del film è così coinvolgente che cattura lo spettatore e si vorrebbe sicuramente vedere di più, ma probabilmente è meglio così. Il film si prende tutto il tempo di descrivere la trasformazione di Kaneki, il suo dolore per la perdita della sua umanità e il suo triste e vano tentativo di resistere alla fame, e soprattutto la questione ideologica alla base della lotta tra esseri umani e ghoul. In questo modo, riesce a coinvolgere in questo universo anche chi non ha mai seguito l’anime, senza dare nulla per scontato e evitando di semplificare la trama in malo modo per rientrare nei tempi. Se ipotizziamo che possa arrivare prossimamente un seguito, questo film funge da ottima introduzione e presentazione dei personaggi.
Ora, un piccolo appunto per i fan: per quanto simile all’originale, il live-action si ripropone di portare i ghoul nel mondo reale, di creare (riuscendoci perfettamente) un’atmosfera del tutto realistica e credibile. Per questo motivo alcuni personaggi hanno subito qualche piccola variazione: niente capelli blu per Touka o Lilla per Rize, e anche Yomo si è dovuto rassegnare a diventare moro. Solo i capelli argentati e schifosamente unti di Mado si sono salvati. Il risultato può essere a prima vista disturbante ma aiuta ad evitare l’effetto “attori in cosplay” che ha penalizzato altri live-action di questo tipo.
Per il resto, il regista Kentaro Hagiwara ha coraggiosamente tenuto la massima fedeltà all’opera, nei dialoghi, nella caratterizzazione dei personaggi, nelle ambientazioni, nel cuore della storia. Perfino i movimenti dei personaggi sono recitati per ricalcare il più possibile quelli del mondo anime, caratteristici e diversi dal normale movimento umano. Uno sforzo in più che viene sicuramente apprezzato, perché dimostra passione e interesse per questa tipologia di animazione.
Infine, gli effetti speciali: Tokyo Ghoul fortunatamente non prevede particolari sforzi da questo punto di vista, a parte i combattimenti e le kagune dei personaggi (gli organi predatori con i quali i ghoul si procacciano il cibo).
Tuttavia, per un prodotto giapponese è sicuramente una sfida complessa: ma tranne alcune incertezze nelle scene inziali, dove effettivamente il livello di computer grafica è un po’ datato per i gusti occidentali, il resto del film ha una buona resa degli effetti speciali, soprattutto nelle scene notturne.
Insomma, in conclusione: Netflix, possiamo rifare Death Note così? Grazie!
Qui una clip del film in esclusiva: link
COFONDATRICE e ART DIRECTOR – Laureata in Design della Comunicazione presso il Politecnico di Milano, 3D artist e regista di animazione. Ha lavorato come 3D modeler e texture artist presso diversi studi di animazione e videogiochi, tra cui Studio Bozzetto e Forge Reply. Ha diretto e realizzato il cortometraggio in CGI “Solo un salto”, prodotto da Rai Ragazzi e Anica. Ama trasmettere la sua passione per questo lavoro, e per questo gestisce un canale Youtube di tutorial sull’argomento. Si interessa di animazione in tutte le sue forme, dalla stop-motion all’animazione tradizionale alla CGI.
Citazione preferita: «Chiunque può cucinare» (Ratatouille)
Portfolio: https://www.artstation.com/dory_animation