DuckTales è tornato: le prime impressioni
Qua la vita a Paperopoli è un gran ballo!
Corri e voli in aeroplano, ma che sballo!
Storie di paperi, ma che bei paperiii!
DUCKTALES WHOO-HOO!
Se dopo le prime parole avete iniziato a canticchiarla nella vostra testa e arrivati al ritornello non avete resistito all’impulso di gridare a squarciagola allora avete avuto un’infanzia felice. Ah, vi risparmio il tempo di andare cercarvela su YouTube:
Ebbene sì, per il trentesimo anniversario dalla prima messa in onda della serie nel settembre del 1987, DuckTales è tornato con uno speciale da 45 minuti a cui seguirà, questo settembre, la nuova stagione. Con questa operazione, Disney XD vuole fare il colpaccio introducendo le avventure di Qui, Quo, Qua e Paperon de’ Paperoni alle nuove generazioni e contemporaneamente facendo leva sui ricordi nostalgici di noi vecchi. E, va detto, stando a quanto visto finora, le premesse ci sono tutte.
A livello grafico, la serie è stata modernizzata in linea con lo stile contemporaneo: un’animazione 2D – a computer e non più disegnata – dinamica e piena di colori vibranti, perfetta per raccontare gli scenari di avventura più disparati. Per averne un assaggio, ecco la nuova sigla che, intelligentemente da parte della Disney, resta quasi immutata:
Molto curata è stata anche la scelta del cast dei doppiatori: i tre nipoti sono rispettivamente Huey/Qui (Danny Pudi), Dewey/Quo (Ben Schwartz) e Louie/Qua (Bobby Moynihan), il pilota Jet/Launchpad McQuack è Beck Bennet, mentre nei panni di Zio Paperone/Uncle Scrooge troviamo niente di meno che il Decimo Dottore, David Tennant, che per l’occasione ci regala il suo miglior accento scozzese. Nuovo invece è il personaggio di Webby (Kate Micucci), una bambina che vive nella magione di Paperone con sua nonna, la donna di casa, la signora Beakley (Toks Olagundoye). Ma il recupero di questa serie in chiave contemporanea non si limita al semplice – e bellissimo – restyling grafico o alla scelta dei voice actors.
Il primo di questi cambiamenti riguarda proprio i protagonisti. Nella serie originale, Qui, Quo e Qua erano essenzialmente intercambiabili: stesso aspetto, stesse voci e stesso modo di agire. Nel nuovo DuckTales, anche se le differenze nel loro aspetto restano minime, i tre si presentano fin da subito con delle personalità molto marcate. Huey è il pianificatore, Louie è l’ottimista e Dewey è il combinaguai: dare a ciascuno dei tre nipoti una forte personalità rende le loro interazioni con chiunque incontrano molto più divertenti e dà l’opportunità di raccontare storie più dettagliate negli episodi che verranno.
Anche la personalità di Zio Paperone è stata aggiornata. Nel vecchio DuckTales il suo obiettivo era legato quasi esclusivamente al denaro. Invece allo Scrooge di Tennant il denaro non interessa, ne ha già a tonnellate, letteralmente. Ora a guidarlo sono l’avventura, l’adrenalina e la possibilità di dimostrare di non essere diventato un vecchio rammollito. Grazie alla presenza rinfrescante dei nipoti sente rifiorire dentro di sé lo spirito della giovinezza.
Un’altra novità è il personaggio di Webby. Anche nella serie originale c’era una giovane papera nel gruppo, che però non ricopriva un ruolo importante. Webby invece è un’avventuriera un po’ imbranata ma fortemente carismatica e un’appassionata studiosa della famiglia McDuck. Diventa chiaro in questo primo episodio come Webby sia perfettamente in grado di badare a se stessa anche nei momenti di pericolo.
Paperino/Donald invece non è un personaggio nuovo, ma mentre nella prima serie si vede comparire solo sporadicamente, sembra prprio che nel nuovo DuckTales sia frequentemente coinvolto nelle avventure. Viene mostrato come anche lui in gioventù fosse un grande avventuriero, ma per ora si limita ad accompagnare i nipoti nelle vesti dello zio responsabile e a fare la voce della ragione (voce che rimane sempre meravigliosamente incomprensibile). Già dall’inizio si intuisce che ci sono molti scheletri nell’armadio nel passato di Uncle Scrooge e Uncle Donald, e che la trama potrebbe svilupparsi anche in maniera seriale e non solo episodica.
Per concludere, senza fare troppi spoiler, si può dire che la prima puntata presenta molti elementi di novità, riuscendo però a mantenere il cuore e l’anima avventurosa e spensierata che avevo reso la serie originale tanto amata. Tra artefatti misteriosi, fantasmi, tuffi nell’oro, viaggi in sottomarino, draghi e creature mostruose non si può far altro che gioire per il ritorno di questa serie perché, in fondo, le favole più belle sono DuckTales! Whoo-hoo!
Simone Buzzi Reschini
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