Caldera, vita e morte nel cortometraggio di Evan Viera

La storia segue il personaggio di una giovane ragazza, affetta da disturbi psicotici, che rinuncia alle cure e abbandona una cupa metropoli per immergersi in una vibrante baia oceanica. In sintesi, la storia racconta dell’impossibilità di conciliare il fantastico quanto angosciante mondo immaginario frutto di disordini mentali, con una società in cui l’emarginazione è la sola cura per il “diverso” e tutto ciò che va oltre la comprensibilità umana. 

Realizzato primariamente con Maya, software avanzato di animazione computerizzata 3D, e con l’impiego di sfondi digitali, Caldera nasce nella lontana estate del 2008 dalle giovani menti brillanti di due studenti del Hampshire College: Evan Viera (regista, compositore e co-sceneggiatore) e Chris Bishop (co-sceneggiatore nonché supervisore delle animazioni). Sorti i primi evidenti problemi di finanziamenti, l’ambizioso progetto venne realizzato con il sostegno del neofita Bit Films Incubator Program, un programma concepito da Chris Perry (professore ordinario del Hampshire College) per fornire sostanzialmente supporto a progetti studenteschi mediante sovvenzioni e collaborazioni esterne. Nel 2010, Evan e Chris lanciarono inoltre, sulla piattaforma di crowdfunding Kickstarter, una campagna che riscontrò notevole successo e che che permise loro di espandere ulteriormente il loro team incorporando professionisti da ogni parti degli Stati Uniti.

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“Caldera è basato sulla figura di mio padre e sulla sua lotta quotidiana con i disordini della mente. In momenti di delirio mio padre ha ballato sugli anelli di Saturno, ha parlato con gli angeli ed è fuggito dai propri demoni. Ha vissuto una vita tanto fantastica quanto tormentata, ma una vita invisibile per la maggior parte di noi. Caldera è un omaggio non solo a mio padre, ma a tutte quelle brillanti menti forgiate dalla spaventosa profondità della psicosi”.

Le grandi dicotomie logiche di realtà e finzione, vita e morte, sono i nuclei concettuali e fondanti di un cortometraggio che affronta saggiamente, attraverso la purezza degli occhi di una giovane ragazza, la delicata tematica dei disordini mentali vissuti nell’era contemporanea dell’industrializzazione.

Ulteriori illustrazioni e progetti personali di Evan Viera sono visionabili sulle pagine:
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Alex Zambernardi