Avarya: il cortometraggio distopico che incanta e spaventa
Il cortometraggio di Gökalp Gönen Avarya (2019) è finalmente disponibile su Vimeo.
In seguito a un evento che ha causato la fine del genere umano, l’ultimo sopravvissuto è imbarcato su un’astronave, nella speranza di trovare un nuovo pianeta abitabile. Con lui c’è un robot che ha il compito di proteggerlo ad ogni costo, seguendo alla lettera le tre leggi di Asimov. La ricerca di un nuovo mondo abitabile sembra però infinita, nonostante le tante opzioni vagliate sembra non esserci nulla che soddisfi gli standard del robot a pieno. Alla fine il protagonista scoprirà una via d’uscita, ma anche un oscuro segreto.
Avarya è un cortometraggio di rara bellezza, in grado di conciliare una computer grafica impeccabile a un messaggio importante: la nostra esistenza imperfetta sulla terra va preservata con ogni sforzo a fronte di un inevitabile destino di avaria tecnologica. L’isolamento artificiale può allungare la nostra vita, ma l’uomo è molto diverso da una macchina, e il suo benessere, la sua serenità e il senso stesso del suo essere, dipendono dal rapporto con la natura e con ogni componente viva del mondo che abitiamo.
Avarya è un viaggio emozionante che lascia senza fiato, portandoci a esplorare le più grandi paure del genere umano: la morte, la solitudine e una tecnologia fredda e inarrestabile di cui abbiamo perso il controllo.
Preferirei avere una vita miserabile laggiù in quel pianeta, che passare un altro secondo in questa stanza. La salute è qualcosa di più di un corpo ben funzionante.
FONDATRICE e DIRETTRICE – Laureata in Lettere moderne presso l’Università degli Studi di Milano, ama le storie più di ogni altra cosa. Si occupa di letteratura, editoria e cinema d’animazione. Tra i suoi film preferiti “Coraline”, “Mulan” e “Meet the Robinsons”.
Citazione preferita: «Around here, however, we don’t look backwards for very long. We keep moving forward, opening up new doors and doing new things, because we’re curious… and curiosity keeps leading us down new paths». (Walt Disney)