Le scelte creative dietro a Cars 3: incontro con Kim White

Uno degli incontri più interessanti a cui abbiamo assistito alla View Conference è stato senza ombra di dubbio quello con Kim White. Alla Pixar Animation da oltre vent’anni, Kim White si è occupata in qualità di tecnica dell’illuminazione di A Bug’s Life, Monsters & Co., Alla Ricerca di Nemo e Ratatouille, per poi assumere il ruolo di direttore della fotografia in capolavori come Toy Story 3, Inside Out e Cars 3. Grande esperta di luce e illuminazione digitale, Kim è intervenuta per raccontare il processo decisionale, creativo e produttivo che sta dietro all’illuminazione dell’ultimo capitolo della trilogia di Cars, analizzando alcune sequenze chiave del film.

L’arte di illuminare le auto

Innanzitutto, per illuminare al meglio i personaggi – prestando molta attenzione a dettagli come il riflesso e la linea dell’orizzonte – il team di Kim ha iniziato a lavorare partendo da classiche pubblicità di automobili. La cura per il dettaglio viene presa talmente a cuore dalla Pixar che per l’occasione è stato invitato un direttore della fotografia di spot automobilistici in qualità di consulente sulle tecniche di illuminazione delle auto.

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Cars 3 è un film più adulto dei precedenti, più malinconico. Per questo motivo uno dei compiti più importanti era quello di illustrare lo stato emotivo di Saetta McQueen e a tal fine Kim ha insistito molto sul ruolo giocato dalle ombre delle nuvole. Molte nuvole sono state create e poi utilizzate in sequenze accuratamente coreografate per l’utilizzo della luce. Le emozioni di McQueen vengono raccontate anche attraverso la luce: in una particolare scena, il buio della tempesta comunica il cambiamento emotivo di McQueen. Molte sequenze del film appaiono più tristi e malinconiche grazie all’uso di una luce più grigia e scura. Il protagonista è in preda a grandi riflessioni; è ormai passato il periodo semplice e gioioso dei primi film. McQueen realizza che la sua carriera come racer è praticamente finita, ed è all’ombra delle nuvole, minacciato dalla tempesta.

 

I diversi momenti del giorno

Cars 3

Un’altra sfida che il team di Kim ha dovuto affrontare è stata quella di dover rappresentare accuratamente i cambiamenti di luce nei vari momenti della giornata. In particolare è stata trattata una scena ambientata sulla spiaggia che comincia appunto con la luce della mattina. Ma il giorno prosegue, ci sono più nuvole e diventa più buio, e viene in questo modo simboleggiata la frustrazione di McQueen. Come fonte d’ispirazione per questo tipo di illuminazione sono state utilizzate le riprese dell’ultima gara NASCAR di Jeff Gordon, che per l’occasione ha installato una telecamera sull’auto per tutto il giorno. In questo modo anche nel film è stato possibile vedere chiaramente i cambiamenti di luce e di scenario nei vari orari della giornata, la transizione dal giorno alla notte.

La scena dell’incidente di McQueen si svolge di notte e ciò contribuisce a renderla scioccante. In un’altra scena del film Saetta ritorna alla famosa “ghost-track”, dove nel primo film aveva trovato Doc a guidare da solo. Inizialmente Kim era intenzionata a utilizzare i colori originali, ma la decisione finale è stata quella di mantenere la nebbia per tutto il tempo: McQueen ripensa a Doc e a quanto gli manca, c’è una forte malinconia da trasmettere.

 

Crazy Eights!

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Kim ha poi proseguito parlando della sequenza nell’arena di auto-demolizioni, molto impegnativa e piena di effetti speciali di ogni tipo. La pista è composta dalla terra rossa caratteristica della Georgia. Molto importante era riuscire a essere fedeli a questi colori particolari per trasmetterne l’autenticità. Difficili da rendere sono stati prima di tutto i passaggi in cui la terra diventa fango, perché ci sono molti differenti tipi di fango ed è importante capire come renderli.

Un’altra difficoltà è stata la quantità di personaggi e quindi la realizzazione di molti dettagli, tutti molto curati, ispirandosi alle “demolition cars” per il design. Inizialmente per la sequenza si era pensato a 9 diverse color keys (track-lights). L’obiettivo era fare in modo che lo spettatore si rendesse conto del cambio di luce, senza pensarci. Essendo questa una grande e lunga sequenza d’azione era importante mantenere l’attenzione dell’audience per tutta la durata attraverso la luce, oscurando i lati delle auto, rendendo la scena più facile da recepire visivamente. Ci sono, tra l’altro, molte gag in un’unica scena e va trovato un equilibrio tra chiaro e scuro.

 

Old Film Treatment

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Per le sequenze di flashback in cui vengono ricordate gare svolte nel passato, sono stati visionati e studiati molti film di gare automobilistiche del passato. Alla fine si è cercato di riprodurre l’effetto dei vecchi film in pellicola e anche lo stile di ripresa delle gare automobilistiche del tempo.

 

La vittoria di Hud

Il ricordo della vittoria di Doc Hudson è praticamente un piccolo film all’interno del film. E’ un flashback, un ricordo. Come renderlo quindi? Kim spiega come il suo team si è occupato di ricercare vecchie fotografie dal periodo della seconda guerra mondiale e delle pellicole in Technicolor. Per la sequenza di Doc sono stati fatti molti esperimenti per dare l’idea vintage e del ricordo, in modo che apparisse come un film di quel periodo. Inoltre lo sfondo è sfocato, perché nel ricordo i dettagli spesso si perdono.

 

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Con la sua presentazione affascinante Kim White ha mostrato la cura per il dettaglio e la valorizzazione tematica della storia e dei personaggi che stanno dietro a ogni piccola scelta creativa del film, dimostrando così perché la Pixar è considerata il più grande studio di animazione al mondo. Un dietro alle quinte che ha lasciato a bocca aperta gli spettatori della View Conference e che deve fungere da modello e da fonte di ispirazione per tutti gli amanti dell’animazione.

Simone Buzzi Reschini