SWORD ART ONLINE: THE MOVIE – Ordinal Scale, la recensione
Sword Art Online: The Movie – Ordinal Scale è il primo film per il grande schermo tratto dalla celebre saga, ambientato due anni dopo il ritorno di Kirito, Asuna e gli altri sopravvissuti dal mondo virtuale del videogioco Sword Art Online.
Come i fan di SAO ricorderanno, la storia di Kirito e dei suoi compagni è cominciata nel 2022, quando più di diecimila giocatori vennero intrappolati in un gioco di realtà virtuale, a causa dei folli piani del suo creatore; senza la possibilità di risvegliarsi e costretti a combattere per poter vincere (e quindi risvegliarsi nel mondo reale). In caso di game-over, sarebbe sopraggiunta anche la morte fisica.
Ora i tempi sono cambiati; siamo nel 2026, e i sopravvissuti a SAO sono riusciti a ritornare alle loro precedenti vite, anche se con qualche difficoltà ad accettare i brutti ricordi legati al gioco.
Tutti adesso sono presi da un nuovo gioco MMO, Ordinal Scale, che ha però una differenza sostanziale rispetto ai precedenti: non è basato sulla realtà virtuale, bensì sulla realtà aumentata. I giocatori non devono utilizzare un casco come il NerveGear per poter entrare in un’altra dimensione, bensì possono espandere la loro percezione muovendosi nel mondo reale. Anche Asuna, Silica, Lisbeth e gli altri sono affascinati dal nuovo gioco. Kirito invece si sente un po’ a disagio: lo spadaccino nero, campione di Sword Art Online, non riesce ad adattarsi ai combattimenti nel mondo reale, dove la percezione del suo corpo è diversa e i movimenti risultano più lenti.
Ma la realtà aumentata si rivela ben presto molto meno innocua di quanto possa sembrare, e strani incidenti cominciano ad accadere ai giocatori che hanno avuto un’esperienza passata con il gioco di SAO, tra cui Asuna. Il nuovo device (Augma), porta come effetto collaterale, in caso di sconfitta, la perdita dei ricordi del tempo trascorso ad Aincrad. Il mistero che si cela dietro questi strani avvenimenti, legato a personaggi dal triste e inquietante passato, porterà a riconsiderare gli avvenimenti di Sword Art Online sotto una nuova prospettiva.
L’unica pecca del film risiede forse nella leggerezza con cui giocatori esperti (come la stessa Asuna) sottovalutano inizialmente alcune coincidenze sospette in Ordinal Scale, nonostante la loro esperienza con i rischi che si possono generare dall’uso di questa tipologia di gioco. Tuttavia Sword Art Online: The Movie – Ordinal Scale non delude le aspettative e si dimostra un bel capitolo della saga; un episodio che, pur toccando argomenti nuovi, riesce anche ad arricchire il filone ormai concluso di SAO e a commuovere i fan più affezionati. Il rapporto tra Kirito e Asuna viene messo alla prova dalla perdita di memoria della ragazza, e questo avvenimento innesca una serie di riflessioni che accompagnano la narrazione fino alla rivelazione finale. È giusto dimenticare i ricordi più brutti e dolorosi? È così che si superano le difficoltà, tentando di lasciarsele alle spalle? Ognuno dei personaggi coinvolti ha un’opinione a riguardo, in base alle proprie esperienze personali. Alcuni giocatori, come Klein, si convincono pian piano che dimenticare sia la scelta migliore. Altri, come Eiji (nuovo personaggio del film), sperano di riscrivere in questo modo un passato del quale si vergognano. Spetta alla coppia di protagonisti ricordare che «sono i ricordi a renderci le persone che siamo oggi».
Ma il messaggio non è solo «ricordare», anche «cosa ricordare»: ci sono tanti modi diversi di avere coraggio, e non solo chi ha brandito una spada all’interno del gioco merita un riconoscimento, ma tutti coloro che hanno che hanno contribuito, anche nel loro piccolo, a rendere migliore la vita nel mondo virtuale.
Probabilmente, per quanto l’esplorazione della realtà aumentata al posto di quella virtuale sia un cambiamento interessante, gli eventi di Ordinal Scale non incideranno particolarmente sul futuro della saga: SAO: Alicization, il capitolo light novel su cui si ipotizza verrà basata la terza stagione anime, non tratta l’argomento della realtà aumentata. Il film si può considerare quindi come un episodio concluso, quasi un omaggio alla serie che ha lanciato il fenomeno di Sword Art Online.
COFONDATRICE e ART DIRECTOR – Laureata in Design della Comunicazione presso il Politecnico di Milano, 3D artist e regista di animazione. Ha lavorato come 3D modeler e texture artist presso diversi studi di animazione e videogiochi, tra cui Studio Bozzetto e Forge Reply. Ha diretto e realizzato il cortometraggio in CGI “Solo un salto”, prodotto da Rai Ragazzi e Anica. Ama trasmettere la sua passione per questo lavoro, e per questo gestisce un canale Youtube di tutorial sull’argomento. Si interessa di animazione in tutte le sue forme, dalla stop-motion all’animazione tradizionale alla CGI.
Citazione preferita: «Chiunque può cucinare» (Ratatouille)
Portfolio: https://www.artstation.com/dory_animation